Marina Nalesso portavoce del ministro Sangiuliano

Marina Nalesso portavoce del ministro Sangiuliano

ROMA – È Marina Nalesso, volto noto del telegiornale targato Rai – prima al Tg1, poi al Tg2 –, il  portavoce del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Si tratta, in realtà, di un rapporto di lavoro e di fiducia, quello tra il neoministro e la collega Nalesso, che si rinsalda e cambia sede: dal Tg2, dove fino al mese scorso Sangiuliano era direttore e la Nalesso in forza alla redazione, al ministero. Dunque per Marina Nalesso, 51 anni, veneta per nascita, romana d’adozione, giornalista professionista, inizia una nuova avventura che la collega, salita, suo malgrado, agli onori della cronaca per aver “osato” condurre il telegiornale con il rosario al collo, saprà gestire con la serietà e la professionalità che l’hanno sempre contraddistinta.

A Marina le congratulazioni e un sincero in bocca al lupo per il nuovo incarico dal Direttore e dalla Redazione di Giornalisti Italia

Citynews cerca specialisti web e marketing

Citynews cerca specialisti web e marketing

ROMA – Citynews, il gruppo editoriale di Luca Lani e Fernando Diana, leader in Italia nella produzione di contenuti di prossimità (ha 53 edizioni metropolitane), cerca figure professionali da inserire nel proprio organico.
Per la sede di Roma cerca: 1 Front end developer, 1 Office Automation Junior e Senior e Junior Software Delevoper; per quella di Milano 1 R&D Marketing Specialist e per quella di Viterbo 1 Digital Sales Account. 

Rivoluzione digitale e nuove figure professionali

Rivoluzione digitale e nuove figure professionali

ROMA – Il metaverso (mondo virtuale) nella Pubblica Amministrazione e il riconoscimento delle figure professionali che operano come esperti di comunicazione e informazione digitale sono stati i due temi al centro della prima parte dell’Assemblea Nazionale di PA Social, prima associazione italiana dedicata alla comunicazione e informazione digitale portata avanti attraverso web, social network, chat, intelligenza artificiale.

L’incontro tenuto a Roma, presenti cento partecipanti da tutta Italia e trasmessa in diretta sulle pagine Facebook, Linkedin, YouTube, Twitch, è partito da un risultato di grande importanza: l’iscrizione dell’Associazione negli elenchi del Mise (Ministero dello sviluppo economico) per il rilascio delle attestazioni professionali ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”.
In particolare, sulla questione del riconoscimento delle figure professionali c’è stato un dibattito al quale hanno preso parte Francesco di Costanzo (presidente di PA Social), Mario Morcellini (professore ordinario Università La Sapienza, Roma), Sergio Talamo (direttore Comunicazione Formez PA), Luisa Gabbi (Direttivo PA Social), Angelo Luigi Baiguini (vicepresidente OdG nazionale) e Pier Carlo Sommo (professore a contratto dell’Università di Torino, consigliere nazionale Figec Cisal).
Pier Carlo Sommo, nel suo intervento, ha posto l’accento sul problema dell’indispensabilità dell’attestazione di comunicatore rilasciata ai sensi della legge 4/2013 che sia riconosciuta nei profili previsti nei Contratti di lavoro nazionali statali per i comunicatori pubblici, e anche nella revisione della legge 150/2000.

«Tale titolo – ha sottolineato Sommo – deve essere equiparato, ai fini di carriera, all’iscrizione dei giornalisti al loro Ordine. Aggiungo che attualmente l’unico sindacato dei giornalisti con la possibilità a pieno titolo di sedere direttamente al tavolo delle trattative per i contratti pubblici dell’Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) è la Figec Cisal. Questo a colmare la grave lacuna che ha impedito una corretta applicazione della legge 150/2000 per quasi 20 anni. Inoltre, è anche indispensabile la presenza della Figec Cisal al tavolo di lavoro di revisione della legge 150/2000 costituito presso il Ministero della funzione pubblica». Tutte le proposte sono state accolte favorevolmente dall’assemblea.
«La rivoluzione digitale che in questi anni ha radicalmente innovato gli strumenti di comunicazione e informazione della PA – ha sottolineato Pier Carlo Sommo – deve portare alla revisione della legge 150/2000 per dare il giusto riconoscimento professionale a giornalisti e comunicatori che già oggi lavorano nelle PA utilizzando i nuovi mezzi digitali».
«Sono ormai molte le affinità professionali tra i giornalisti e i comunicatori. L’informazione e la comunicazione sono tasselli di un unico sistema normativo che va rivisto per dar vita a regole valide per tutti. Una unicità di visione che è nell’essenza istituzionale della Figec»